Verso la personalizzazione totale della stampa
Che si tratti di food, interior design o allestimenti temporanei, la tendenza a offrire al consumatore sempre più protagonismo nella personalizzazione del prodotto è vissuta come un valore che fa la differenza nelle scelte d'acquisto.
L'evoluzione delle tecniche di stampa, combinata alla gestione informatizzata della complessità quando i numeri diventano grandi, permette di essere completamente sartoriali rispetto.
I vasetti di Nutella con i nomi personalizzati usciti qualche anno fa sono uno dei primi casi di personalizzazione di massa: se il consumatore non avesse trovato il proprio nome tra le referenze già a scaffale, avrebbe potuto ordinarla semplicemente compilando un form sul sito. Oreo invece ha permesso ai suoi fan cinesi di regalarsi una confezione arricchita da una grafica completamente personalizzata in ogni sua parte, spedita a casa direttamente dall'azienda.
Oltre al packaging, l'unicità dovuta alla fondamentale presenza del consumatore (e della sua creatività) al centro dell'offerta del brand si estende anche ad ambiti più intimi e domestici: carte da parati disegnate o suggerite dall'acquirente, che decorano in maniera personalissima gli ambienti di casa o quelli di lavoro, oggi sono impreziosite dalle evoluzioni della stampa digitale e plotter, riuscendo ad arricchirne gli effetti con matericità e tridimensionalità inimmaginabili fino a poco tempo fa.
Il consumatore è il re e quando il brand lo mette al centro della sua attenzione ne aumenta considerevolmente la fedeltà di marca. Tutto può essere fatto su misura: le evoluzioni tecnologiche della stampa e la capacità di gestire la complessità sono le due chiavi che determineranno nel futuro prossimo la crescita del bisogno di personalizzazione in categorie di consumo che oggi non ne sono ancora minimamente toccate.